Quanto sono sviluppati i tuoi recettori?

“Oh mamma mia, ora s’è messa a fare lezioni di biochimica!”, immagino tu stia pensando mentre alzi gli occhi al cielo.

No, macché, non mi verrebbe mai in mente. Sto parlando di recettori, nel senso più ampio e specifico del termine, al tempo stesso.

In teoria dovrebbe essere la prima cosa a cui pensare leggendo questo termine, in pratica sono pronta a scommettere qualsiasi somma che starai cercando qualunque definizione diversa da quella che ho in mente io.

Non sapere cosa sono è un po’ come farsi fregare sotto al naso senza rendersene conto, perché, mi spiace dover essere io a informarti, sono ovunque e, inconsciamente, ne fai uso tutti i giorni.

Sento di poter definire questo tipo di recettori come degli osservatori dell’ambiente, che captano le informazioni e le trasmettono a chi ne fa uso per capire le preferenze di chi le ha lanciate.

E che informazioni sono?

Quelle che tu invii ogni volta che esprimi una preferenza o utilizzi determinati prodotti come le app o gli e-commerce, ad esempio.

In sostanza sono strumenti che consentono alle aziende più “digital” di captare i gusti dei consumatori e presentare loro prodotti o servizi personalizzati stupendoli con un effetto wow.

Sarò ancora più chiara.

Hai mai utilizzato Amazon, senza voler fare pubblicità occulta a nessuno, s’intende.

Bene, se lo hai fatto, ti sarai reso conto, dopo pochi acquisti, che i vari portali hanno iniziato a restituirti immagini e offerte di prodotti simili e molto vicini alle caratteristiche che hai espresso, acquistando i tuoi primi prodotti.

Ancora, se ascolti musica o visualizzi determinati video su Youtube, accedendo con il tuo account, ti renderai presto conto che la piattaforma ti farà visualizzare le tue liste personalizzate o ti proporrà la visualizzazione di video simili.

Stesso dicasi di Spotify e Netflix.

Credo di averti fatto capire meglio a quali recettori mi riferivo all’inizio di questo articolo.

Ora, ti sarà molto facile comprendere come le migliori opportunità vengano colte proprio da tutti coloro che ne fanno un uso più appropriato e calzante possibile al loro mercato.

C’è chi sostiene, sempre in gergo aziendale, che il futuro appartenga proprio a questa forma di recettori e ai dati che riescono a trasmettere, o meglio a chi saprà farne un uso estremamente sapiente.

Sì, perché, siamo sinceri, quanto è figo aprire il proprio PC e vedere le proprie preferenze assecondate, trovare quello che cercavamo, anzi, reperire quello che neanche pensavamo potesse tornarci così utile?

Certo che è figo.

Un po’ come farsi consegnare colazione e giornale a letto, con l’unica differenza che non dovrai neanche chiederlo.

E le aziende questo lo sanno e, sfruttando il vantaggio della personalizzazione, riescono a venderti i loro prodotti.

Ecco, per me che gestisco un ente come la CDQ Formazione, dove la formazione non è certo l’unica attività, riuscire a capire cosa ti torna utile conoscere mi renderebbe molto felice. E non certo per un mio tornaconto personale, ma per una tua utilità.

Sì, perché la mia missione è principalmente quella di fare da ponte fra i bandi e le opportunità di finanziamento, messe a disposizione da parte delle Istituzioni, e te, voi, tutti, privati e aziende soprattutto.

In questo senso mi sento un po’ come un recettore, nella sua forma più rudimentale, diciamo pure così, con la differenza che sento di muovermi in doppio senso.

Non solo dall’alto verso il basso, ma viceversa.

Cerco di fare da antenna fra ciò che può tornare più utile a te e tutti coloro che ne hanno più necessità, per scavare fra la miriade di occasioni e trovare quella più opportuna da proporti prima ancora che tu te ne renda conto.

Viceversa faccio anche il tuo interesse, perché capto nell’ambiente ciò che esce di nuovo e te lo comunico perché tu possa sfruttarlo a tuo vantaggio.

C’è solo un piccolo problema. Che molto spesso non mi rendi il lavoro facile.

Sei restio, anche un po’ prevenuto, peggio di come lo si possa essere verso i più insistenti ricercatori di mercato.

E così succede che io cerco di parlarti, tu fai orecchie da mercante e le opportunità se ne tornano belle che integre a casa loro senza che nessuno le abbia sfruttate.

Ora, capisco che digitalizzare un’azione così complessa come i bandi pubblici e portarli ad un’azione di marketing massivo forse sarebbe utopico, ma la buona vecchia newsletter funziona ancora, te lo posso assicurare.

Al di là di tutte quelle che finiscono nello spam, si possono reperire informazioni e servizi utili anche attraverso una banalissima newsletter.

Allora, lo facciamo questo passo verso un futuro migliore, sviluppando questi recettori ambientali?

Direi proprio che questo piccolo sforzo ti conviene, perché di opportunità ce ne sono davvero tante. Dai tirocini formativi ai corsi, passando per la formazione aziendale, tutto, senza alcun costo da parte tua.

Ti basterà solo iscriverti alla newsletter di CDQ Formazione e senza che dovrai essere tu a cercarle, sarò io, il recettore di turno, a inviartele.

Il form puoi trovarlo comodamente sulla home del sito.

Pensa al futuro e non lasciare che lo facciano altri prima di te.

Ti aspetto.

Sara Pellegrino – Direttrice CDQ FORMAZIONE