Il Food&Beverage abbraccia una vasta gamma di servizi che si possono erogare al pubblico, dal commercio alla somministrazione, fino alla ristorazione.

Di tutte le categorie che rientrano in questo ampio settore ce n’è una che, più di altre, ha fortemente risentito degli effetti generati dalla pandemia e delle conseguenti restrizioni.

Mi sto riferendo alla ristorazione, in tutte le sue forme.

Non è un segreto e ormai se ne parla ovunque, al punto da scoraggiare chiunque stia progettando il proprio futuro professionale in questo settore.

Ma è davvero ora di rinunciare ai tuoi desideri, se è questo che intendi fare nella tua vita?

Lavorare nella somministrazione e nel commercio di cibo e bevande è un’aspirazione di molti e probabilmente uno dei pochi comparti dell’economia che ha sempre promesso bene a chiunque fosse stato in grado di affermare le proprie capacità.

Siamo nel Paese della Dieta Mediterranea, quello in cui il saper bere e mangiare è strettamente connesso ai valori della tradizione e della cultura popolare.

Molti viaggiatori passano per il Bel Paese con l’unico obiettivo di assaggiare la sua cucina o portare via con se un souvenir gastronomico.

Può davvero un settore così importante, come il Food&Beverage, per l’intero Paese subire gli effetti di una crisi in modo così disastroso senza possibilità di riprendersi?

Molto probabilmente no. Anzi, ci sono tutti i presupposti per pensare e ripensare al futuro del Food&Beverage post-pandemia, sin da ora.

Spesso, questi grandi stravolgimenti servono a spianare la strada a cambiamenti più profondi che in un caso o nell’altro avrebbero preso piede, magari con un lasso di tempo maggiore, ma certamente prossimo.

A dirlo non sono certo io, ma ricerche condotte appositamente nel settore, proprio per rilevare i nuovi trend emersi negli ultimi mesi.

Secondo il report chiamato “Food&Beverage a Milano nel 2020: analisi e trend” realizzato da Coqtail Milano, la prima community italiana specializzata nella ricerca di tendenze nel settore Food&Beverage, sono emerse alcune nuove tendenze e buone pratiche da mettere in cantiere per il post-pandemia.

Si tratta, in due parole, di una dritta molto utile per chi si sta affacciando a questo settore e intende aprire un’attività destinata al commercio o alla somministrazione di alimenti e bevande, nel prossimo futuro.

Ecco dunque le principali tendenze stanno prendendo piede nel food&beverage.

  1. Fast-gourmet, una contaminazione tra il fast-food e il fast-gourmet, ovvero cibo veloce, d’asporto e d’autore, con abbinamenti fuson, originali e ispirati alle creazioni dei grandi chef. Perché se c’è una cosa a cui gli avventori non hanno rinunciato in questo periodo è stato proprio il buon cibo.
  2. Delivery e Dark Kitchen, molte cucine sono diventate indipendenti e destinate alla preparazione di pietanze da asporto o consegna delivery. Una tendenza imposta, in prima battuta, che a quanto pare ha fatto riscoprire il piacere di ricevere a casa e mangiare tra le mura domestiche, senza rinunciare a una cucina professionale.
  3. Cliente al centro, puntare alla personalizzazione dell’esperienza per rendere la permanenza al locale maggiormente piacevole. L’obiettivo è quello di mostrarsi flessibili, accoglienti e garantire un ottimo servizio a favore del cliente;
  4. Attenzione agli spazi esterni, per evitare assembramenti e lunghe liste di attesa in molti locali. È l’occasione giusta per permettere ai clienti di consumare un drink o qualche finger food;
  5. Contactless, una tendenza fatta di menù digitali e pagamenti elettronici, proprio per garantire sempre di più la sicurezza e tranquillità dei clienti.

Dunque, il comparto della ristorazione non sta affatto morendo e con se neanche quello del Food&Beverage in generale.

Sta solo subendo notevoli e rapide trasformazioni, permettendo ai più flessibili, di far avanzare le idee più innovative e non risentire della crisi che ha colpito il settore.

E nel mentre adatto il mio progetto, cosa posso fare concretamente per andare avanti e realizzarlo prima possibile?

Farti trovare con le carte in regola.

Formarti e procurarti tutti i permessi necessari a rispondere a tutti gli adempimenti burocratici per avviarti senza intoppi.

Tra questi spicca il certificato di abilitazione che attesti la “Formazione per l’attività di esercizio dell’attività commerciale al dettaglio, all’ingrosso e di somministrazione di alimenti e bevande.“

Si tratta di un documento fondamentale, se aspiri ad aprire un bar o un ristorante, ma anche solo a commercializzare bevande e alimenti.

Questo perché l’esercizio in qualsiasi forma di una attività di commercio relativa al settore merceologico alimentare e di una attività di somministrazione di alimenti e bevande è consentito SOLO a chi ha frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Probabilmente già lo sapevi, ma non avevi idea di dove poterlo frequentare.

Ancora, potresti, invece, non averne mai sentito parlare, e ora che lo hai appena letto ti sta già partendo il mal di testa perché non sai da dove partire.

Tranquillo.

A qualunque punto tu sia, la soluzione te la forniamo noi!

Per tutti gli esercenti del settore Food&Ristorazione che intendono aprire un bar o un ristorante o qualunque attività che preveda la commercializzazione somministrazione di cibo e bevande, CDQ Formazione ha organizzato il corso abilitante che attesta la “Formazione per l’attività di esercizio dell’attività commerciale al dettaglio, all’ingrosso e di somministrazione di alimenti e bevande”.

Il corso si svilupperà in 120 ore di lezione teorica, con esame finale.

Ma voglio rassicurarti anche sotto questo punto di vista.

Le lezioni infatti si terranno completamente online, attraverso la piattaforma Google Classroom.

Come vedi, quindi, saremo operativi in piena sicurezza e senza aspettare necessariamente la fine dell’emergenza.

Tutto quello che devi fare, adesso, è semplicemente compilare il form nella nostra pagina dedicata, per ricevere tutte le informazioni di cui hai bisogno e riservare il tuo posto nell’aula virtuale, prima che i posti si esauriscano.

Le lezioni, infatti, inizieranno a gennaio 2021.

Allora, credi ancora che gettare la spugna sia la soluzione migliore?

Non è mai detta l’ultima parola.

Ti aspetto!

Paola – Responsabile Comunicazione CDQ Formazione