Sono figlia di insegnante e da sempre sono cresciuta con l’idea che avrei seguito le orme di mia madre, convinta di essere portata a lavorare con i bambini, esattamente come lei.

Tutto questo almeno fino ai primi 10-12 anni della mia vita.

Finché non ho abbandonato il gioco con le bambole e iniziato a vivere sul serio.

Da quell’età in poi mi sono convinta esattamente del contrario: sono tutt’altro che portata a lavorare con i bambini.

C’è addirittura chi insinua che il mio istinto materno o il mio saperci fare con gli “infanti” rasenti il nulla.

Eppure, che siano le mie o quelle degli altri, credo che in fondo siano in pochi ad avere le idee chiare sulla reale indole necessaria a svolgere un lavoro a contatto con loro.

Solo per ritornare al mio esempio personale, mia madre non faceva altro che dirmi “Ti servono un paio d’occhi anche dietro, non puoi distrarti un attimo o la frittata è fatta. Serve un grande senso di responsabilità“.

Per una distratta come me, praticamente equivaleva a metterci una croce sopra.

Ciò nonostante, ammiro molto chiunque svolga questo mestiere. Molte delle mie amiche lo fanno e, lo ammetto, spesso ho il piacere di vederle gratificate, appagate, soddisfatte del loro lavoro.

Così, mentre a me capita di spegnere il PC con gli occhi e il cervello fumanti, loro mi sembrano sempre così sorridenti e felici, in un mondo ovattato fatto di colori pastello e tanta dolcezza.

Inevitabile farsi raccontare cosa le renda sempre così contente.

Bisogna essere portata a lavorare con i bambini, è vero. Pazienza, dedizione, attenzione, sono requisiti imprescindibili, ma non bastano a farne una professione. Per quello serve molto di più.

D’altronde, come ogni passione che si trasforma in professione, è necessario essere in grado di garantire capacità e competenza.

Il che vuol dire, che l’indole non è sufficiente, se come tutte le altre cose nella vita, non ci si impegna per raffinarla.

Quindi mi sento di scrivere che la prima regola da tenere a mente è che il vero referente di questa professione non è il bambino, ma i suoi genitori. Loro, più di qualunque altro datore di lavoro richiederanno massima serietà e professionalità nell’accudimento della loro prole. Pertanto, non ci si può affatto improvvisare.

Chiarito ciò e alla fine della chiacchierata, credo di poterti sintetizzare i requisiti necessari per essere portata a lavorare con i bambini, in 5 competenze principali.

CAPACITÀ ORGANIZZATIVE

E con questo non mi sto riferendo al classico rispetto dell’agenda di lavoro o degli impegni, come siamo abituati a pensarlo in ogni normalissimo altro lavoro d’ufficio.

In questo caso si tratta di organizzare la quotidianità del bambino. Di come prenderti cura di lui. Solo per intenderci, preparargli la pappa, somministrargliela, fargli fare il riposino, cambiare il pannolino.

Ti suonerà strano, ma le tue prime attenzioni dovranno essere rivolte ad una sistematica ed efficace organizzazione di azioni basilari per il suo benessere.

CAPACITÀ LUDICHE

Dopo il dovere, ecco il piacere. Che tu ne abbia in custodia solo uno o una intera classe, dovrai occuparti di intrattenerlo e farlo divertire in modo sano. In altre parole di insegnargli cose attraverso il gioco.

In questo senso dovrai sviluppare competenze e propensioni allo svolgimento di attività ludiche con loro, che abbiano lo scopo di stimolare la sua fantasia e la sua creatività.

CAPACITÀ DI RESISTENZA ALLO STRESS

Avrei potuto scrivere anche di reazione alle emergenze.

Per essere pienamente portata a lavorare con i bambini, devi convincerti del fatto che la loro vita, nel breve periodo che trascorri con loro, dipende da te.

E visto il loro grado di ingenuità e incoscienza non è cosa rara che possano mettersi in pericolo, con poco.

In questo preciso istante tu devi essere in grado di mantenere il sangue freddo e adoperarti al meglio per risolvere ogni tipo di emergenza.

CAPACITÀ DI RICONOSCERE I MALESSERI

Se il comportamento umano è una fonte inesauribile di sorprese, ancora di più lo è quello del bambino.

Le cause alla base di un loro malessere sono davvero tante, vista la loro fragilità. Dalla classica gastroenterite, fino ai malanni di stagione, passando per il disagio dovuto al distacco dalla mamma o ancora dai capricci finalizzati a richiamare la tua attenzione.

Questo è forse l’aspetto che richiede le maggiori abilità. Saper riconoscere cosa li fa star male e gestire tutto in modo appropriato per risolvere quanto prima.

CAPACITÀ DI DIALOGO

Quest’ultimo aspetto è rivolto non tanto al bambino, quanto ai genitori. Per due ragioni:

  • TU avrai necessità di conoscere il più possibile riguardo al bambino. Tutte informazioni che certamente lui da solo non sarà mai in grado di fornirti. Oltre all’osservazione diretta, ascoltare le raccomandazioni dei genitori o semplicemente i loro racconti, ti sarà di grande aiuto per inquadrarlo in maniera più precisa e organizzare al meglio le attività con lui;
  • LORO avranno necessità di essere rassicurati. Peggio di tua madre che ti chiama ogni due minuti quando superi l’orario di rientro, ci saranno loro, assaliti dalle mille ansie della distanza e della perdita di controllo, che avranno bisogno di sapere sempre come va, che fa, come sta. Insomma le tue parole serviranno a tranquillizzarli sempre e farli sentire meno in colpa per aver affidato la loro crescita a terzi.

Comprendi bene, scorrendo l’elenco, come essere portata a lavorare con i bambini non basti, se non vi è il supporto di un percorso formativo che ti specializzi.

Non scoraggiarti però, non questo non sto affatto dicendo che tu debba ancora una volta metter mano al portafoglio per inseguire i tuoi sogni.

Noi della CDQ Formazione stiamo mettendo in campo corsi di Assistente all’Infanzia, nell’ambito del progetto GARANZIA GIOVANI della Regione Puglia.

Il che, per te, vuol dire che non dovrai sborsare un centesimo. Anzi, ti sarà data la possibilità di imparare un mestiere molto remunerativo, se fatto professionalmente, e sempre più richiesto.

Per giunta, non dovrai spostarti neanche molto dalla tua città, poiché ne stiamo predisponendo in diverse sedi.

Solo per citarti quelli più prossimi, in ordine cronologico:

  • MOLFETTA, per cui sono rimasti solo pochissimi posti e che partirà a giorni!
  • CANOSA, per te che invece vuoi pensarci ancora un po’. Questo infatti partirà solo a gennaio.

Inutile scriverti che chi prima arriva meglio alloggia.

Visto l’alto numero di richieste e adesioni ricevute fino ad ora, mi sento di scriverti che presto la concorrenza in questo settore aumenterà. Pertanto, se temporeggi, corri il rischio di doverti misurare con molte altre professioniste qualificate come te.

Non esitare ancora, scopri tutti i dettagli compilando il form nella pagina dedicata o telefonando allo 0883 885522.

Presto potrai coronare il tuo sogno e svolgere un lavoro altamente gratificante.

Ti aspettiamo.

Paola – Responsabile Comunicazione CDQ FORMAZIONE